L'interminabile forza espressiva di MINA
Che Mina sia la Regina
incontrastata della Musica, è cosa ormai nota da molti anni, da quando con foga
adolescenziale sbucò da dietro quel famoso Juke Box distorcendo parole e
melodia di una canzoncina in perfetto stile Melò anni '50, per trasformarla in una
modernissima e impetuosa opera Rock 'n Roll.
Che la sua voce camaleontica riesca
a padroneggiare ogni genere musicale, rivestendo qualsiasi cosa canti di
inedita modernità, e conferendo a ogni verso una credibilità e profondità
inaudite, invece, è cosa che abbiamo lentamente e con grande stupore, imparato
nel corso degli anni.
Ma che ancora oggi, dopo decenni di
carriera e migliaia (migliaia per davvero) di canzoni affrontate, abbia ancora
la medesima grinta e la stessa voglia di sperimentare (condotte, però, con una
maturità e una consapevolezza sempre più decise) che aveva al suo esordio, è
qualcosa che ci lascia sempre a bocca spalancata.
E questa nuovissima A Chi Mi Dice,
duettata con il vecchio amico Fausto Leali ci presenta una Mina ancora inedita,
con un piglio duro, maschile, selvaggio; la sua voce si spande lungo la melodia
(abilmente -e quasi impercettibilmente- corretta) ariosa del suo primo
ritornello con una naturalezza ruvida ma imperturbabile, mettendo da parte in
un solo, lunghissimo piano-sequenza i decenni passati da quei primi ruggiti,
archiviandoli con una interminabile legatura che probabilmente non potrebbe
permettersi nessuna delle sue colleghe (giovani o meno).
Mina si adatta all'arrangiamento -furbescamente
radiofonico e leggermente ridondante- con una maestosità senza pari ma senza
mettere in ombra l'amico Leali, anzi, accompagnandolo, negli intrecci vocali,
con una voce pura e luminosa tale da far risaltare -in contrasto- le ombre
della voce di lui, e conferendo ai versi uno spessore decisamente inedito per questo genere di canzone.
Questo estratto dal disco di Leali
è un evento non da poco per Mina, che torna a cantare la cover di un pezzo appartenente
alla contemporaneità (sebbene dodici anni siano passati dalla sua prima
pubblicazione) e -per giunta- top hit mondiale, a ben quindici anni di distanza
da Oggi Sono Io; e lo fa con la forza indubitabile che sempre l'ha contraddistinta.
Che questa nuova apertura alla
contemporaneità -parlando di cover- sia un indizio che strizza l'occhio al
desiato, mitizzato Volume Uno da associare agli inediti del suo prossimo
lavoro, è una speranza che ci auguriamo possa diventare presto certezza.
Ma, intanto, godiamoci a tutto
volume questa nuova Mina, nell'attesa del nuovo album di
duetti con Adriano Celentano in cui ricercare preziosità e prelibatezze che solo la sua grande intelligenza
e il suo formidabile istinto musicale sapranno metterci dentro.
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