Tornerà un altro inverno... Mina alle porte dell'autunno (o dell'inverno) che verrà.
Quest'anno non ci è
sembrata proprio puntuale, né usuale, ma alfine la temuta stagione calda è
dunque arrivata; l'estate foriera di vacanze, granite, passeggiate, amici,
spiagge, ma anche di sudore, ustioni, ventilatori, sabbia nel costume, libri
sgualciti -nelle grandi borse piene di sabbia- e attese... Sì, attese.
Da tempo immemore
l'estate è, per noi amanti della Signora, il tempo di attesa della nuova uscita
discografica autunnale; è dal 1967 -da quando, cioè, Mina ha inaugurato la sua
etichetta discografica- che l'appuntamento con il primo freddo viene celebrato
con un nuovo album. Poche sono state le eccezioni, e ancor meno volte è
successo che l'anno in questione venisse saltato a piè pari (e con svolazzo
inevitabile di treccia color mandarinetto).
Andando a ritroso nel
tempo, la prima triste e vicinissima digressione alla legge d'autunno è stato
il 2014, che ha avuto la sua felice novità in giugno (Selfie), ma non
d'inverno; subito prima (tralasciando il 2010 che ha comunque portato la sua Piccola
Strenna) c'è stato il famigerato 2008, quando si aspettò la strombazzatissima
promozione Sanremese (a febbraio 2009 appunto) per il lancio di Sulla Tua
Bocca. Un altro passo indietro ci riporta al 2004, quando un Bula Bula
leggermente in ritardo (uscito a gennaio) si lasciò alle spalle un anno
completamente vuoto di novità. Scorrendo il calendario indietro di altri sei
anni, arriviamo al 1998, anno-chiave nella discografia della Mina
contemporanea, quando, l'onda anomala di vendite registrate dal disco-evento (ma
non certo capolavoro) MinaCelentano, fece slittare l'uscita del magnifico Olio
in aprile.
Anche tornando
indietro a prima della fulgente età dell'oro del periodo dei regolarissimi
doppi album (1972-1996) non troviamo un solo anno in cui l'avvento dell'inverno
(stagione amatissima dalla Nostra -e dal sottoscritto) non sia stato celebrato
con una nuova Mina.
Ora la questione che
ci si potrebbe porre è: cos'avrà Mina contro il 4 e l'8? (eppure il 1974 e il
1978 sono stati anni importanti per la sua carriera, come anche il 1984 e il
1994). Noi tutti sappiamo -per sentito dire o per aver letto sue interviste-
del suo essere scaramantica, ma questa sembra una presa di posizione rigorosa
quanto la regolarità accademica degli anni dei doppi. So bene che oggi le riflessioni
da fare riguardo un'uscita discografica sono molto cambiate, ma speravamo che
questa collaborazione con la Artist First regalasse a Mina l'indipendenza nelle
scelte e la gestione autonoma dei suoi progetti... ma forse è proprio quello
che sta avvenendo, e la maggiore libertà impone di trovare veicoli promozionali
autonomi e lontani dalle solite vecchie formule passate.
Oppure, come ho altre
volte scritto, il suo incessante lavoro in studio, l'arrivo di valanghe di
nuovo materiale, il fatto di non essere legata contrattualmente a una precisa
scadenza (almeno suppongo che sia così) ha fatto allungare stavolta i tempi più
di quanto noi -poveri ammiratori assetati- siamo in grado di sostenere.
Chissà. Quello che
solo possiamo fare ora è attendere con pazienza e sparare che quest'autunno ci
porti qualche novità direttamente dal quartier generale, altrimenti anche la
mia teoria del 4 e 8 salterebbe e noi ci ritroveremmo ad affrontare un inverno
freddo freddo freddo e senza il conforto della presenza di Mina nelle nostre
casse acustiche. Maisia!
Almeno, fino a qualche
mese fa, con le risposte regolari alla sua rubrica su Vanity Fair, sentivamo i
suoi pensieri, leggevamo le sue taglienti risposte, e tra una riga e l'altra
trovavamo qualche piccolo scoop sulla sua attività in studio. Ma ora che anche
quel canale si è spento, non ci resta che aspettare e sperare, certi però di
non restare mai delusi.
Secondo i numeri si
sta per ripetere il clamoroso lungo periodo di silenzio che precedette l'uscita
di Piccolino (12 mesi da Piccola Strenna, ma ben 18 mesi da Caramella!) la più
lunga distanza tra due uscite (seguita dai 14 mesi che separarono Napoli
Secondo Estratto da Bula Bula). Ad oggi sono 12 mesi e qualche giorno che non
esce un inedito di Mina, e la distanza non potrà che crescere di tre mesi
almeno fino a giungere ad ottobre, quando i venti si raffredderanno, la
smetteremo di sudare, e cominceremo a fare conti alla rovescia.
Intanto, amici,
godiamoci questa estate (che a me già sembra infinita) e gustiamoci tutta la
discografia di Mina, senza tregua per le orecchie dei vicini; che la sua Voce
inondi le nostre case, i cortili, i vicoli, le strade, le spiagge; che la
presenza della Mina di ieri, e dell'altro ieri non smetta mai di accompagnare
le nostre ore, fino a che arrivi finalmente la nuovissima Mina di domani, a
spazzare via tutto quello che abbiamo finora creduto di sapere di lei, a
ricordarci che il suo canto (istintivo, aristocratico, popolare, intellettuale,
lievissimo, potente, inebriante, divertente, funambolico) è vivo e diverso
sempre; mai banale, mai scontata, mai uguale a sé stessa ma sempre
riconoscibile; Mina è la sola alternativa al piattume roboante che invade le
radio (laddove qualcuno le ascoltasse ancora) la tivù, internet, iTunes; Mina è
l'unica che ha saputo evolvere il suo canto con un'intelligenza ineguagliata,
facendo con la sua voce, quello che altri hanno fatto cambiando collaboratori,
o arrangiamenti. Mina è La Musica.
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