Alice, il racconto di un viaggio spirituale lungo un Weekend.


I due anni intercorsi tra Samsara (precedente album di inediti) e questo nuovo Weekend, paragonati ai quattordici che separano Samsara dal precedente Exit, fanno ben sperare che Alice abbia una grande voglia di nutrirci ancora della sua Arte e di cercare canzoni inedite che possano ben rappresentare la nuova direzione del suo Spirito; perché è chiaro che di questo si tratta: raccogliere canzoni che raccontino i moti di un'anima in continuo movimento e alla costante ricerca della Verità; e -devo confessare- in questo la sento fortemente affine e me e al mio percorso di vita.
Certo, se in Samsara trovavano posto anche canzoni più Pop (Nata Ieri e Cambio Casa di Tiziano Ferro, Orientamento, e Il Cielo di Lucio Dalla) e arrangiamenti un po' più vari, in questo Weekend la direzione è decisamente più definita, e i temi sono costanti: il cambiamento, lo spirito, la verità; temi cari anche a Battiato che partecipa a questo album in tre momenti essenziali.

L'album si apre con una cover di Françoise Hardy: Tante Belle Cose tradotta appunto da Battiato; qui -come in quasi tutto l'album- la voce di Alice, precisa, lineare, non indugia in interpretazioni particolarmente colorate od oleografiche, ma si limita a porgere i testi senza stravolgerli troppo, cercando il più possibile di lasciarli intatti e di raccontarli in modo preciso, dando spessore alle parole che sono tutt'altro che casuali: "L'amore è più forte della morte".

L'umana Nostalgia è una vera e propria dichiarazione d'intenti, un manifesto culturale (come anche Veleni) dove il cammino spirituale e l'interesse per il pensiero, raccontati fin dai primi album e abbozzati in God Is My Deejay, trovano la loro dimensione più precisa: non più la ricerca di un Dio (in qualsivoglia declinazione religiosa) ma il racconto di uomini e donne in cammino -insieme- da tante vite per definire la forma della loro anima attraverso accadimenti, energie, risvegli.
Anche in Veleni, come dicevo, splendido inedito di Battiato-Sgalambro (scartata dal Sanremo di Fazio), si racconta l'essenza profondissima dell'umanità che insegue la sua liberazione "Quando la terra si dissolverà nell'acqua/e l'acqua nel fuoco/e il fuoco nell'aria/e l'aria nello spazio/saremo liberi dalla materia". Qui Alice canta con profondità ed emozione, seguendo con la voce un arrangiamento elettronico che rimanda ai fasti de I Treni Di Tozeur e Prospettiva Nevski.
Battiato è anche presente in voce in La Realtà Non Esiste, ricolma di riflessioni filosofiche raccontate con amore e partecipazione dalle loro due voci -consonanti da sempre- che stanno ancora molto bene insieme; "Quando stai mangiando una mela/tu e la mela siete parti di Dio".
Unica canzone puramente d'amore, sebbene raccontato con un distacco malinconico che rimanda -già da solo- a una profonda riflessione, è Da Lontano; qui, il bel testo traccia una storia di ricordi di un giovane, acerbo amore cui Luca Carboni (che qui canta insieme ad Alice), con la sua intima malinconia regala uno spessore supplementare. Il tutto è illuminato da Paolo Fresu che costruisce, con la sua tromba, l'architettura portante dell'arrangiamento.

Viali Di Solitudine è la canzone più 'classica' dell'album, arricchita dallo splendido inizio voce e chitarra e da un'interpretazione vocale più calda e ispirata; la voce di Alice s'intenerisce e s'addolcisce inseguendo le frasi delle strofe di questo racconto malinconico, per diventare -nell'inciso- un urlo di dolore per l'incontro non avvenuto dell'umanità con sé stessa. Aspettando Mezzanotte è l'unica canzone scritta da Alice; qui la voce si appoggia al testo, evolvendosi dai bassi della strofa alla splendida frase ripetuta sull'incedere dell'inciso che porta, metaforicamente, alla mezzanotte. Christmas, unico pezzo in inglese, ha un testo delicatissimo che resta quasi sospeso a mezz'aria, in una levità profonda che racconta certamente più di quanto effettivamente non dica.
Chiude questo splendido album Qualcuno Pronuncia Il Mio Nome, una profonda storia (di Mino Di Martino, già autore in Samsara delle irrinunciabili Morire D'amore e Un Mondo A Parte) di morte e rinascita "muoio e rinasco ad ogni istante/è il primo mattino del mondo/i suoni diventano colori/...qualcuno pronuncia il mio nome".
Toccati da tanta profondità, che accompagnerà negli anni il cammino di chi ha consapevolezza e voglia di porsi domande, non possiamo far altro che un lungo applauso finale a un'artista limpida e radicata come Alice, certi che il camminare insieme non potrà che arricchire l'umanità di uno spirito consonante alle voci degli Angeli.

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